MINISTRI VOLONTARI IN PERÙ MENTRE FORTI PRECIPITAZIONI PROVOCANO INONDAZIONI E FRANE DEVASTANTI.
- Inondazioni e frane hanno danneggiati o distrutti quasi 24.000 case.
- 111.000 persone sono state sfollate e hanno bisogno di cibo e rifornimenti.
- Con 10 volte la quantità normale di pioggia, questa è la peggiore inondazione che il Perù abbia mai visto in più di 20 anni.
- I primi 35 VM sono arrivati sulla scena per portare assistenza immediata.
Le piogge torrenziali nel Perù hanno causato gravi inondazioni e frane, colpendo più di 780.000 persone nella parte centrale/settentrionale. Questa è la peggiore inondazione del paese negli ultimi 20 anni. Le intense piogge hanno causato il gonfiarsi di fiumi, rompendone gli argini e inondando villaggi e città. Le ondate di acqua hanno fatto crollare più di 100 ponti, e bloccato o danneggiato strade e binari ferroviari, ostacolando seriamente le operazioni di soccorso. A causa della devastazione è stato chiamato uno stato di emergenza su metà del paese. Secondo l’Istituto Nazionale per la Difesa Civile sono crollate oltre 11.000 case e altre 12.400 non sono più abitabili. Le inondazioni hanno causato notevoli danni a 400 ospedali, rendendo difficile trattare i feriti.
La IAS ha subito fornito una concessione di emergenza per mandare un team internazionale di Ministri Volontari e personale di soccorso per assistere nell’attività di pronto intervento. Questo include due team di specialisti: la squadra messicana di élite di ricerca e soccorso, i Los Topos (“Le Talpe”), e i membri di CINAT (il Circolo Colombiano Nazionale di Tecnici di Assistenza), che sono esperti in cura medica di emergenza. Alla squadra internazionale si uniranno i VM locali del Perù. La concessione della IAS copre il costo dei VM internazionali e i costi operativi dell’intera squadra. Include anche tutto ciò di cui hanno bisogno, dalle necessarie attrezzature d’emergenza agli opuscoli dei VM.
Tra i primi a mobilitarsi erano i 10 membri di Los Topos che si sono subito messi al lavoro in operazioni di ricerca e soccorso ai piedi delle montagne delle Ande, dove colate di fango hanno fatto crollare numerose case. Nella prima ondata di VM c’erano anche sei membri di CINAT per fornire le vitali necessità mediche. Ora ci sono 35 VM sul posto, dagli Stati Uniti ai paesi dell’America Latina come il Messico, l’Ecuador e la Colombia. Questo include ingegneri civili che aiuteranno le autorità a controllare i migliaia di edifici danneggiati per valutare se gli sfollati possono ritornare nelle loro casa o no.
La priorità primaria è quella di salvare i superstiti tramite le ricerche e i soccorso, assistenza medica, la distribuzione di cibo e fornendo assistenza a coloro che ne avevano più bisogno nei rifugi. La squadra di VM, poi aiuterà le persone a superare il disastro e a ricostruire le loro vite con la tecnologia dei VM, e addestrare altri nel suo utilizzo per aiutare la gente del Perù a riprendersi. Questo progetto è reso possibile solo attraverso l’appoggio della IAS, portando l’assistenza vitale a coloro che ne hanno bisogno nei disastri.