Portare aiuto a un Pakistan colpito da disastri
- Oltre 569.000 abitazioni in Pakistan sono state distrutte a causa di inondazioni
e frane . - I Ministri Volontari della zona hanno prestato aiuto a oltre
5.300 persone.
L’estate ha portato catastrofiche piogge monsoniche e scioglimento di ghiacciai nel Pakistan, scatenando inondazioni mortali che hanno colpito più del 14% dei residenti del paese. Il fiume Indo, che si estende per tutta la lunghezza del Pakistan, è diventato, in alcune aree, un vero e proprio lago che ha trasformato i villaggi in isole circondate da acque contaminate e malsane. Con 33 milioni di persone in disperato bisogno di riparo, di cibo, di acqua potabile e di cure mediche, questa è una crisi umanitaria di proporzioni epiche.
Mossa dal desiderio di aiutare le persone bisognose, una grande squadra di Ministri Volontari locali si è mobilitata per prestare aiuto alla popolazione del Pakistan. Grazie alle concessioni d’emergenza della IAS, sono stati elargiti fondi in favore di un progetto dei VM di risposta ai disastri, che ha provveduto a due mesi di alloggio, vitto e trasporto a 100 Ministri Volontari (VM).
Con oltre 16 anni di esperienza in risposta ai disastri nell’Asia del Sud, il Vincitore della Medaglia della Libertà della IAS Perwaiz ul Hasan ha guidato in Pakistan le attività coordinate di soccorso sul campo, dal primo momento in cui quelle piogge senza precedenti hanno cominciato a reclamare il loro tributo. Sotto la sua guida, i gruppi di VM a Karachi, Hyderabad, Lahore e Mithi si apprestano a fare la differenza visitando rifugi e villaggi e divulgando gli strumenti e la tecnologia dei VM di LRH.
Perwaiz e un gruppo di VM si sono recati nei villaggi fuori da Hyderabad, dove sono arrivati per primi a portare soccorso. “Le vittime dell’inondazione hanno riferito che siamo stati i primi ad aiutare e che abbiamo avuto il coraggio di attraversare metri di palude per esaminare le loro case danneggiate”, ricorda Perwaiz. “La loro sofferenza è reale, i danni sono reali, hanno un grande bisogno di aiuto.”
Lavorando con caldo e umidità soffocanti, i VM, inclusi i medici, hanno fornito pronto soccorso e medicinali. Nello spazio di due visite nella regione, i VM hanno servito pasti a centinaia di vittime dell’inondazione, distribuito 250 capi di vestiario e portato allegria ai bambini con dolcetti, attrezzature sportive e alcuni giochi ricreativi. “Ci hanno chiesto di venire di nuovo a far loro visita e di aiutarli in qualsiasi modo possibile, perciò continueremo a tornare”, ha detto un VM.
A Lahore, un’altra squadra di VM si è recata nell’area devastata dall’alluvione di Basti Ahmadani. Al loro arrivo, hanno parlato con la gente del posto per scoprire quale assistenza fosse più urgente e poi si sono dati da fare, riparando le case danneggiate dall’inondazione. Nei pochi giorni successivi, hanno distribuito 500 pasti, allestito un ambulatorio medico, distribuito medicine e dato assistenze.
Perwaiz si è recato a Maheen e al Villaggio Handel Thebo per incontrare i leader dei VM locali. A Maheen, durante un seminario dei VM ha addestrato 50 persone sulle assistenze. A Handel Thebo, i VM hanno allestito un altro centro di soccorso e distribuito rifornimenti, inclusi repellenti per zanzare e zanzariere. In segno di gratitudine, ai VM sono state donate le tradizionali sciarpe Sindhi, un gesto locale di rispetto.
Le pure intenzioni dei VM e l’impressionante etica lavorativa non sono passati inosservati. Un volontario di Hyderabad ha detto alla squadra di Karachi: “Un tempo credevo che tutte le ONG fossero uguali. Ma dopo aver visto voi, la mia opinione sulle ONG è cambiata radicalmente”. Ha aggiunto: “Voi lavorate costantemente senza fare pause! È incredibile!”.
Fino ad oggi, sono stati aiutati oltre 5.300 pakistani, e quel buon operato continuerà grazie al sostegno dei membri della IAS. Potrebbero volerci mesi perché le acque si ritirino, perciò le attività di soccorso dei VM sostenute dalla IAS si mettono in marcia ora.